Ca' Pesaro, Galleria Internazionale d'Arte Moderna, 23 Giugno 2018 > 13 Gennaio 2019

“L'uomo deve avere la gioia di poter esprimere e mostrare se stesso attraverso il proprio modo di vestire.” - Elio Fiorucci

La libertà, nelle sue variegate declinazioni, rappresenta la possibilità nonchè diritto dell’uomo di manifestare il suo pensiero – di qualsiasi natura esso sia – nella forma che più gli è congeniale.

Ogni libertà, per essere espressa, necessità di vari canali, quali il linguaggio, la scrittura, la stampa, la musica, le arti figurative.. eppure esiste una libertà d’espressione che non necessità di mediazioni, in quanto da sola si definisce e definisce chi la manifesta.

In un mondo dove il vestiario identifica e sempre ha rispecchiato le epoche, le professioni, l’estrazione sociale, la cultura e la provenienza geografica, la libertà di potersi vestire astraendo da tutto ciò rappresenta un concetto nuovo, quasi trasgressivo.
Così, quando nel 1967 in Galleria Passarella a Milano apri un negozio (progettato dalla scultrice Amalia Del Ponte) che celebrava le galosce in plastica colorate, i jeans super aderenti, i montoni indiani ricamati e le iconiche t-shirt stampate, la rivoluzione iniziò.
L’artefice di questo cambiamento fu Elio Fiorucci, figlio di un commerciante di calzature milanese, che dopo aver conosciuto la Swinging London e la pop art, importò in Italia quanto visto segnando la nascita del Casual all’Italiana.

La commistione sinergica tra moda, arte, musica e architettura ha sempre segnato il percorso di Fiorucci, che affidava ai più grandi architetti, grafici e designer la realizzazione dei suoi store e la comunicazione dei suoi capi e accessori d’abbigliamento. Tra questi ricordiamo Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat e Madonna (che si esibì in concerto per la prima volta nell’83 allo Studio 54 proprio per i quindici anni di attività di Fiorucci), che furono parte attiva nell’apertura del suo store di New York, e Keith Haring, che nel 1983 con i suoi graffiti firmo’ il restyling dello store milanese.

Rivisitare l’ingegno intellettuale di Elio Fiorucci significa far rivivere un’epoca, una rivoluzione del costume e della comunicazione che Ca’ Pesaro, dal 23 giugno 2018 al 6 gennaio 2019, ha deciso di celebrare all’interno dei suoi spazi espositivi.

Grazie all’intervento di Michela e Paolo Baldessari (gli architetti che hanno ideato il visual dell'esposizione), le stanze di questo capolavoro barocco del XVII secolo si sono trasformate nella ricostruzione dell'iconico negozio Fiorucci progettato a Venezia da Ettore Sottsass, un “grande mercato delle idee e delle cose” ricco di capi di abbigliamento, manifesti, foto e documentazione di eventi.
la pirotecnica creatività di Elio Fiorucci trova libero sfogo in questa retrospettiva, che celebra il “paladino della moda democratica” scomparso a Milano all’età di 80 anni nel luglio del 2015.

A curare il trasporto e l’allestimento di quest’itinerario dai toni pop (dove un negozio non è soltanto un punto vendita, ma: “una relazione tra sentimenti, pensieri, linguaggi e anime diverse”) è stata MA-CO ITALIA SRL.

INFORMAZIONI:

Epoca Fiorucci
Dal 23 Giugno 2018 al 13 Gennaio 2019
Luogo: Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna - Santa Croce 2076, Venezia
Curatori: Gabriella Belli, Aldo Colonetti
Progetto di allestimento: Baldessari e Baldessari.

COLLEGAMENTI:

capesaro.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/fiorucci/2018/02/19596/epoca-fiorucci
Sito ufficiale: capesaro.visitmuve.it