Trasporto A/R ed installazione opere per la mostra "Le Pietre del Cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro"

4 Maggio 2018

Fondazione Querini Stampalia di Venezia
11 Novembre 2017 > 28 Gennaio 2018

L’arte viene definita come la più alta forma di espressione umana. Ogni opera d’arte, considerata in se’ stessa, è unica e irripetibile, frutto della creatività, inventiva e capacità espressiva dell’uomo e della società in cui vive.
Fin dagli albori, l’uomo ha usato e declinato l’arte a diverse finalità: religiosa, narrativa, celebrativa, educativa, espressiva, magica, propiziatoria per i nostri antenati.. qualsiasi fosse il messaggio da trasmettere, l’arte ne era il vettore principale.

Sebbene con l’evoluzione tecnologica le arti d’oggi siano ben più numerose e variegate del core originario, le arti figurative per eccellenza restano PITTURA, SCULTURA e ARCHITETTURA: Esse sono le arti maggiori, le arti sorelle.

Qualsiasi periodo storico si vada ad analizzare dal punto di vista artistico questa Triade torna sempre, quasi non fosse possibile pensare l’arte diversamente. Le tre arti visive per antonomasia sono una complementare all’altra, capaci di creare nella loro combinazione una realtà non ottenibile singolarmente.

Partendo da questa idea, la Fondazione Querini Stampalia ha raccolto sotto lo stesso tetto le opere di tre artisti, ognuno rappresentante di una delle arti visive maggiori, inaugurando lo scorso Novembre la mostra ‘Le Pietre del Cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro’, allestita nello spazio Scarpa della Fondazione.

Uno scultore, un fotografo, un architetto

Appena si entra al civico 5252 Campo Santa Maria Formosa ciò che colpisce è il contrasto tra l’austerità delle sculture di Icaro, l’essenzialità dei paesaggi di Ghirri e l’opulenza e magnificenza degli ambienti scarpiani. Abbiamo quindi uno scultore, un fotografo ed un architetto riuniti in uno stesso luogo, ognuno col suo punto di vista sui temi della memoria, del frammento (le pietre del cielo, corpi reali già fonte d’ispirazione per Magritte, Neruda e Mendes Da Rocha) e della flessibilità.

Il veneziano Scarpa ha creato un contesto ‘egocentrico’, che catalizza – con un raffinato studio della luce e delle geometrie - l’attenzione del fruitore in primo luogo su sé stesso.

Più legato alla mutevolezza è invece Il fotografo emiliano Ghirri, che cattura sulla pellicola paesaggi eterei, “zone della memoria” che solo l’immaginazione può restituire al presente.

Lo scultore piemontese Icaro, che per questa mostra ha selezionato alcune sue produzioni dagli Anni ’60 a oggi, è stato scelto dai curatori Chiara Bertola e Giuliano Sergio perché - Attraverso elementi minimali in ferro, gesso e pietra - "ha la capacità di scolpire il vuoto, di dare forma all’aria: che è quello che Ghirri fa con la sua fotografia dell’aria dei paesaggi".

L’accostamento Ghirri-Icaro-Scarpa riunisce quindi tre espressività diverse, fotografia-scultura-architettura, in un momento temporale unico nel quale ogni elemento trova il suo spazio e il suo peso.

Per questo secondo atto del programma di ricerca legato al Fondo Luigi Ghirri (un nucleo di 31 fotografie affidate dal collezionista Roberto Lombardi all’istituzione veneziana), la Fondazione Querini Stampalia – come avvenuto per la mostra del 2015 “Paesaggi d’aria. Luigi Ghirri e Yona Friedman” (http://www.macoitalia.eu/installazione-opere-mostra-paesaggi-daria/ ) – si è affidata a MA-CO ITALIA per il trasporto (da Tavullia a Venezia) e per l’installazione delle sculture in gesso, grafite, acciaio ossidato e marmo dell’artista Paolo Icaro.

Informazioni:

Paolo Icaro & Luigi Ghirri - Le pietre del cielo
dal 10/11/2017 al 28/01/2018
Autori: Luigi Ghirri, Paolo Icaro
Curatori: Giuliano Sergio, Chiara Bertola
Spazio espositivo: Fondazione Querini Stampalia

Campo Santa Maria Formosa 5252 - Venezia – Veneto

La mostra è realizzata in collaborazione con la Galleria P420 di Bologna e con il sostegno della Galleria Massimo Minini di Brescia.