Mostra "Call and response" nella chiesa della Madonna dell'Orto a Venezia

Dal 9 Maggio 2015 al 22 Novembre 2015 il chiostro della Madonna dell'Orto, al civico Cannaregio 3512 di Venezia, ha accolto 21 monolitici ospiti d’eccezione, scolpiti dalla ‘più grande scultrice britannica vivente’.

La mostra ‘Call and Response’, svoltasi in concomitanza con la 56esima Biennale di Venezia, è stato uno degli eventi collaterali più visitati ed attesi della stagione artistica veneziana 2015. Protagoniste della rassegna sono state la scultrice Emily Young e le sue ultime creazioni, 21 teste di pietra, entrambe ospiti nel monumentale e suggestivo chiostro della chiesa della Madonna dell'Orto, silenzioso e recondito ambiente estraneo ai normali flussi turistici veneziani.

Queste imponenti opere come i loro basamenti espositivi sono state trasportate dal Tronchetto alla sede fruitiva finale, sia nelle fase di apertura che di chiusura dell’evento, dalla società MA-CO ITALIA.

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Venezia - Emily Young - Call & Response | Blu Art Book | Domenica Vecchio - Photographer - Foto del 18.06.2015
Photo: Domenico Vecchio

Photos taken by http://www.bluartbook.com/venezia_27_it.htm#.V9vquzVSIlM

Emily Young: la scultura tra modernità e ritorno alle origini

Musa dei Pink Floyd e figlia d’arte, la talentuosa artista Emily Young vive in Italia da molti anni, in un suggestivo locus amenus vicino a Grosseto, l’ex convento di Santa Croce di Batignano. Lo studio dell’artista, silenzioso ed immerso nelle colline toscane, si profila come luogo ideale per la creazione e ricerca dei materiali delle opere della scultrice. Le materie prime delle sue creazioni provengono da cave vicine al suo studio: è li che Emily trova i suoi blocchi di onice, basalto, marmi di Carrara e marmo rosso, sodalite e alabastro, materiali del più recondito passato che entrano nel futuro attraverso il suo scavare e modellare.

Difficile definire quali siano le matrici d’ispirazione dell’artista: indubbio nelle sue monumentali teste ex generis è il riferimento alla classicità, come anche lo sono il richiamo alla cultura plastica etrusca (come anche suggerisce la titolazione delle opere) e l’accenno alle storiche lezioni della scultura del XX secolo, in particolare quella di Costantin Brancusi.

Difficile definire anche se questi profili, definiti da un alternarsi di materia grezza e fine scalpellatura, evochino antiche deità misteriose della terra e del sole piuttosto che volti incrociati nelle affollate strade di una metropoli del nostro tempo.

Attraverso il suo lavoro la scultrice pare voler “scavare nel tempo e nella materia”, per attivare le moderne coscienze alla ‘chiamata’ della natura. La ripetizione del tema espressivo, la testa di una figura umana, ed al tempo stesso l’unicità di ogni blocco di pietra (quasi l’Autrice avesse voluto dotare di un’anima ognuna delle sue creature), ci portano a rapportarci ad ogni singola opera in un profondo ed intimo dialogo alla riscoperta del rapporto fra l’uomo, la pietra e il suo luogo d’origine, la Terra.
A volte il suo tocco ultimativo all’opera è un minimo e rispettoso intervento, atto solamente a portare a compimento (senza troppo ingerenze) il lavoro già tracciato dalla Natura. In questo si coglie la chiamata (ritorno alla origini) e risposta (mantenimento e preservazione della natura) alle quali allude questa mostra.

‘Call and response’, le parole dell’artista:

“Ogni momento del giorno e della notte l’umanità è chiamata dalla Terra, la nostra creatrice, e l’umanità le risponde. La nostra origine è nel nostro pianeta e noi ve ne siamo dipendenti... Mentre incido la pietra rifletto su questi concetti e sull’origine di questa materia che assume sembianze umane tramite il mio lavoro: sto usando il prodotto di un’eruzione vulcanica, o una pietra che è stata levigata dal vento e dalla pioggia per migliaia di anni o che magari è stata trasportata fino a me dal flusso di un fiume? Attraverso millenni di storia questa pratica si ripete come forma di riconoscimento dei grandi poteri della natura. !
Quando scolpisco aspetto che la mia storia e quella della pietra si uniscano e penso: queste pietre sono portatrici del mio richiamo alla Terra, una chiamata di tristezza e consapevolezza per le tragedie future ma anche di gratitudine e gioia per la bellezza di un cielo notturno incontaminato. Aggiungo la mia voce a quella della pietra, creata dalla storia della Terra con forza, quiete e perseveranza, nata dalla scalata e discesa verso origini polverose. Insieme, possono durare almeno quanto la natura ha già dimostrato, per milioni e milioni di anni.”

Collegamenti:
www.lavocedivenezia.it/emily-young-venezia-forze-colme-bellezza-42811/
thefineartsociety.com/exhibitions/32/overview/
cultura.gaiaitalia.com/2015/09/larte-vista-da-emilio-campanella-la-bella-esposizione-di-emily-young-a-venezia/
www.arte.it/calendario-arte/venezia/mostra-emily-young-chiamata-e-risposta-14679
chiostrotintorettiano.it/mostra-emily-young/
www.blouinartinfo.com/news/story/1155201/emily-young-on-her-spectacular-stone-sculptures-in-venice
www.ilgazzettino.it/pay/venezia_pay/le_solenni_sculture_di_emily_young-1126618.html
insideart.eu/2015/05/01/la-scultrice-inglese-emily-young-presenta-la-mostra-call-and-response/