“La fotografia è l’arte di fissare un’ombra”
Così soleva dire William Henry Fox Talbot (1800-1877), inventore della fotografia su carta, al quale le Gallerie Estensi hanno dedicato la prima grande retrospettiva italiana che indaga sia l’attività di questo pioniere della fotografia che le sue relazioni con personaggi (fotografi, artisti, scienziati) altrettanto noti.
Il legame tra Talbot e Modena è dato dalla corrispondenza che quest’ultimo intratteneva con lo scienziato modenese – nonché più importante costruttore italiano di strumenti ottici del XIX secolo – Giovanni Battista Amici (1786-1863). Queste lettere, unitamente ad alcune ‘prove fotografiche’ conservate nella Biblioteca Estense rinvenute nel 1977, furono già oggetto di una mostra curata 40 anni fa da Italo Zannier al Palazzo dei Musei di Modena.
La mostra attuale, intitolata “L’impronta del reale. William Henry Fox Talbot. Alle origini della fotografia”, vede esposte oltre 100 opere tra disegni fotogenici, calotipi, dagherrotipi, incisioni da dagherrotipi e fotografie contemporanee, tutte esperienze che portarono alla nascita di una nuova forma di cultura visiva e rappresentazione della realtà.
I materiali presenti in rassegna provengono da importanti istituzioni internazionali e italiane: il National Science and Media Museum di Bradford (UK), la Biblioteca Nazionale di Firenze, l’istituto per la grafica di Roma, la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e molti altri, tra cui la Fondazione di Venezia, dalla quale abbiamo ritirato 5 opere poi trasportate a Modena.
La mostra, celebrando la scoperta del negativo fotografico e quindi della riproducibilità dell’immagine, parla di tutto ciò che ha cambiato per sempre il nostro rapporto con le immagini e la memoria.
L’impronta del reale. William Henry Fox Talbot. Alle origini della fotografia
Modena, Gallerie Estensi | Sala mostre (largo Porta Sant’Agostino, 337)
12 settembre 2020 – 10 gennaio 2021