Trasporto di 5 opere da Pordenone e Monza a Parma

"Gaetano Gandolfi e I volti della scienza nella Pinacotheca Bassiana di Bologna" è il titolo della mostra che dal 20 febbraio al 25 marzo 2016 vedrà esposta la collezione di opere di Gaetano Gandolfi presso il Labirinto del Masone di Fontanellato. I ritratti, di proprietà dell’ateneo di Bologna, sono rimasti depositati per quasi due secoli negli interrati dell’Orto Botanico di San Giuliano e incontrano il pubblico per la prima volta con questa mostra, dopo anni di studio e classificazione.

MA-CO ITALIA ha avuto l’onore di poter contribuire all’evento trasportando cinque opere a Parma, rispettivamente 4 disegni da Pordenone e un quadra da Monza.

L’artista in mostra

Gaetano Gandolfi, ecclettico pittore bolognese, fu uno degli artisti ai quali venne commissionato dal botanico Ferdinando Bassi il compito di produrre dei ritratti di scienziati dell’antichità. Furono chiamati a prender parte al progetto pittori della generazione di Vittorio Bigari, Domenico Maria Fratta, Giuseppe Varotti, Mariano Collina, Jacopo Alessandro Calvi, Emilio Manfredi, Angelo Ferri, Ubaldo e il Gandolfi.
Quest’ultimo da subito si distinse per l’eccellenza nella tecnica e la straordinaria fantasia con la quale riprodusse gli illustri in re botanica scriptorum, dai settecenteschi Linneo e Duhamel de Monceau ai grandi predecessori Teofrasto e Virgilio, passando per i geni del Cinque-Seicento Mattioli e de Tournefort. Dei 138 ritratti prodotti pervenutici 68 sono suoi: questi, realizzati su fogli attraverso la tecnica dell’acquerello e della penna, raffigurano i protagonisti di un affascinante periodo culturale in cui gli artisti si scambiavano tra loro informazioni e pareri sul mondo vegetale.

I dettagli con i quali Gandolfi arricchì i suoi ritratti sono frutto di una combinazione di elementi; molti intellettuali del tempo fornirono al committente Ferdinando Bassi immagini, incisioni e disegni che funsero da base comune dalla quale partire per l’elaborazione dei vari profili. Dato ciò, Gandolfi donò vitalità ai suoi modelli (spesso molto modesti), infondendo con pochi interventi in autonomia vivacità ai caratteri distintivi di ogni personaggio.

Una nota di merito va attribuita all’artista anche per aver decorato con precisione scientifica (e l’ausilio del microscopio) la maggior parte dei suoi ritratti con gli oggetti naturali che erano stati studiati dai personaggi effigiati, quali conchiglie, farfalle, fiori, frutti, invertebrati ma anche figure femminili quali melusine e sirene.
Queste cornici piacquero così tanto a Luigi Lanzi in visita a Bologna che, nell’edizione del 1809 della Storia Pittorica, stese un breve ritratto di Gaetano Gandolfi citando tali meraviglie della natura come le più degne di nota del suo operato.

Collegamenti:
Locandina "Mostra Gandolfi Bologna"
www.artslife.com/2016/02/18/gaetano-gandolfi-e-i-volti-della-scienza-al-labirinto-della-masone
www.labirintodifrancomariaricci.it/gaetano-gandolfi-e-i-volti-della-scienza
www.castellidelducato.it/castellidelducato/notizia.asp?el=gaetano-gandolfi-e-i-volti-della-scienza-mostra-al-labirinto-della-masone&page=1
storiedellarte.com/2016/02/bologna-gaetano-gandolfi-e-i-volti-della-scienza-nella-pinacotheca-bassiana.html